Si, proprio così, la rappresentazione dell’Estasi per il raggiungimento dell’Estasi , L’esposizione di alcune opere di Ernest Pignon nell’ipogeo della chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco a Napoli, che rappresentano otto mistiche cristiane (Madame Guyon, Angela da Foligno, Ildegarda Von Bingen, Teresa d’Avila, Maria Maddalena, Caterina da Siena, Maria dell’Incarnation, Louise du Neant), può considerarsi un modo per trascendere da quella che è la realtà ed avvicinarsi ad un livello più spirituale, quasi estatico.
L’osservare tali opere, senza andare a scomodare nessuna sindrome , porta effettivamente lo spettatore nel mondo dei personaggi raffigurati, l’ambientazione contribuisce non poco, le luci, l’acqua, l’atmosfera dell’ipogeo, concorrono a creare un effetto come di situazione fuori dal tempo, un tempo assoluto, sospeso, senza riferimenti reali e tangibili.
I disegni sono pregevolissimi, grandi, illuminati, posizionati su un velo d’acqua che a volte li riflette ed esprimono perfettamente il concetto di estasi coinvolgendo lo spettatore, che diventa parte della situazione.
Ernest Pignon – Ernest, può considerarsi uno dei padri della street-art, ed ha operato a Napoli tra la fine degli anni 80 e la fine degli anni 90 affiggendo di notte, per le strade del centro storico disegni ispirati al Caravaggio.
Egli stesso ci spiega l’influenza che ha avuto la città di Napoli su di lui, e riesce a cogliere in modo mirabile il senso di una città stratificata non solo archeologicamente, ma anche culturalmente e che è un mondo a parte .
“La storia di Napoli non svanisce; Le mitologie greche, romane e cristiane si sovrappongono a questo. Io Nizzese, ho trovato lì una vecchia familiarità, essenziale, come questa sensazione, mentre camminavo verso Cuma nella tana della Sibilla, di un ritorno alla pancia della terra: riunioni con origini immemorabili.
Nell’intreccio delle strade, le mie immagini mettono in discussione questi miti, tracciano percorsi che si intersecano, si sovrappongono; si occupano delle nostre origini, della donna, dei riti della morte nascosti da questa città incuneata tra il Vesuvio e le terre bollenti della Solfatara, sotto cui Virgilio già situava gli Inferi; richiamano Caravaggio, parlano dei culti pagani e cristiani che portano nelle tenebre questa città assolata. È una ricerca a lungo termine, che dura da anni, sulle basi del la mia cultura, della mia sensibilità mediterranea.”
Consiglio a tutti di vedere l’esposizione presso la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco a Napoli ed anche quella presso l’Istituto Francese di Napoli Grenoble, e di visitare il sito dell’artista http://pignon-ernest.com/.